lunedì 22 settembre 2008

Aria di settembre.


Temporeggiando
In un prato d’aghi
In bilico, quasi danzando
Decifrando un sentiero, rincorrendo un pensiero
Misurando ogni balzo
Nel soffio di scostamento, nell’incedere del vento
Sia brezza o frescura
nei giorni di settembre
quando le foglie cadon lente
e ancora ogni anno, l’autunno
ogni volta uguale, ogni volta diverso
sarà meno ombroso nel suo gioco perverso
d’armonia e riflessione
cento, mille foglie
fra viali e nei marciapiedi
cosparse, nascoste, le verdi striate
con piacere ritrovate…
ma è solo un’illusione
di un vecchio ricordo
che ritorna con forza
quando amare era una panchina
e crepitìo di quelle foglie, sedendosi sopra
coloriva i silenzi
fra le nostre pause, in punta di sorriso
con il riflesso nel faggio, sfumava il suo bel viso
e se prima avevo fretta e non coglievo il secondo
ora ripenso a quel momento
troppo infinitesimale, troppo denso
per non esser così amabilmente recepito
in controluce
quando le frasche eran d’avorio
pendenti, lo scivolare di lenzuolo….
Ora si, ricordo
è tutto un dipinto concentrato…
…di cui ora,
in quella panchina,
rimane solo il soffio di un angolo perso e ritrovato
fra mille foglie attorno, disegnate con cura
immersi, dispersi,
nell’abbraccio di madre natura.

Da una mano sopraffina ecco il disegno ritrovato
Spiegato con poco, in due pastelli scoloriti
Ma se un’immagine è arrivata
È anche vostra
se almeno per un secondo,
l’emozione è vibrata.

sabato 13 settembre 2008

I trasfertisti.


Nel mentre la serata prende la sua piega...
La mente è sgravata dal dovere
fra saluti e polsini slacciati
con l'usuale parlottare di chi vuol fare il punto
e ancora per un poco si vuole trattenere.
Fra un aereo che sorvola la sua zona, o forse un'avvisaglia d'acquazzone,
si muovon poche nuovole,
ritagli di cielo in celesti aree ancora aperte,
sguardo in alto mentre le braccia rimangono inconserte.
Una scia che non si mostra, se non dipinta dal pensiero
una dissolvenza, ora interrotta,
smorza la fantasia e ti riporta al vero.
Ancora lui!!
Il gallinaccio con il suo ritornello, ironica eccezzione dei dintorni,
richiama all'ordine, fra villini e campi ritagliati nell'incedere dei giorni.
Transitano due ciclisti, un motorino che si inceppa,
qui, dove la strada è lunga e la via è stretta.
Ma se poco più in là il paese ancora dorme
Noi siamo qui
Magari passerermo, fra mozziconi su angoli di marciapiede,
in punta di piedi, di sorpresa
per cercare quel che già sappiamo di non trovare
con il peso del ritorno, due piccole buste scolorite della spesa.
Ora di cena e si rientra tutti, alla spicciolata,
con chi fra quelli avrà l'idea della serata
servita su un piatto unico, poco elaborato ma in odor d'improvvisata.
La moka è il loro secondo interesse, e già si sente il suo borbottìo
mentre il profumo avvolge la stanza...
Dormiranno o il caffè li allontanerà dalle braccia di Morfeo?
Non è un problema..
Il mondo cambia ogni giorno attorno a noi, in ogni caso la notte ci dormiremo su, anche perchè l'alba di domani è fin troppo vicina e noi siamo ancora svegli.....