domenica 30 novembre 2008

Pezzi di vetro ---->Francesco De Gregori

Questo è per me Francesco De Gregori.
L'apparente forza di una figura sovrumana, invincibile, con tanto di benedizione di una stella personale sotto il suo angolo retto.
La convinzione del suo cammino ben impresso nel palmo della mano, la sua dimora sotto un tetto di cappanna come collegamento fra terra e cielo, mi riporta ai dipinti e al pensiero di March Chagall, che con la con la sua bacchetta magica era in grado di costruire un mondo fantastico, con personaggi che si libravano fra luna o nuvole, anche se alla base del suo pensiero stavano temi ben più "pesanti".
Ma il personaggio di questa canzone, come un achille ritrovato, ha anche lui il suo tallone, scoperto e vulnerabile tanto da lasciargli una sola carta da giocare, l'ultima, e la gioca in nome dell'amore, unica forza incontrastata e indomabile a cui anche gli dei devono arrendersi.
Nella canzone tutto questo si trova nello schietto e arrendevole "Ti amo" nella parte finale, con un accento lungo e marcato.
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....Dall'album "Rimmel"....

L'uomo che cammina sui pezzi di vetro
dicono ha due anime e un sesso
di ramo duro in cuore
e una luna e dei fuochi alle spalle mentre balla e balla,
sotto l'angolo retto di una stella.
Niente a che vedere col circo,
nè acrobati nè mangiatori di fuoco,
piuttosto un santo a piedi nudi,
quando vedi che non si taglia, già lo sai.
Ti potresti innamorare di lui,
forse sei già innamorata di lui,
cosa importa se ha vent'anni
e nelle pieghe della mano,
una linea che gira e lui risponde serio
"è mia"; sottindente la vita...
E la fine del discorso la conosci già,
era acqua corrente un pò di tempo fà..che ora si è fermata qua.
Non conosce paura l'uomo che salta
e vince sui vetri e spezza bottiglie e ride..e sorride
perchè ferirsi non è impossibile,
morire meno che mai e poi mai.

Insieme visitata è la notte che dicono ha due anime
e un letto e un tetto di capanna utile e dolce
come ombrello teso tra la terra e il cielo.
Lui ti offre la sua ultima carta,
il suo ultimo prezioso tentativo di stupire,
quando dice "È quattro giorni che ti amo,
ti prego, non andare via, non lasciarmi ferito".
E non hai capito ancora come mai,
mi hai lasciato in un minuto tutto quel che hai.
Però stai bene dove stai...Però stai bene dove stai.