Life in Dublin


Ci siam dati appuntamento con un sms, nel giro di tre semplici parole in un inglese semplice e perfetto..O'Connell street, di fronte alla libreria.
La vedo arrivare con passo svelto..Un mese prima avrei avuto difficoltà a riconoscerla prontamente, a primo acchito i visi e i loro tratti somatici mi sembravano tutti uguali..Oggi la riconosco da lontano, nel mezzo di un fiume di gente in pieno centro.
Dopo una mezz'ora di ricerche troviamo il bar che soddisfa entrambi. Eccoci qua, nella vetrina di un locale in Grafton Street.
Il suo inglese è ottimo, vive qui da più tempo..Ma se le faccio notare che è perfetto nega categoricamente.
Essendo arrivato da poco ho un inglese buono ma non perfettamente fluido..Ho paura di non trovare le parole, di avere dei vuoti e non sapere come sostituire alcuni termini..
Lei si accorge di questa mia paura, ma prontamente ha sempre buone parole, sul mio inglese "very good" per essere qui da solo un mese, e sul fatto che in classe son quello che sa comunicare meglio. Sarà perchè mi diverto.
Anche se siamo ad aprile fa un freddo boia e dalla vetrina spunta in sordina la solita pioggia dublinese.
Ordiniamo due cioccolate. Arrivano in due tazze di quelle con forme e disegni e da collezione.
Alcune aggiunte sulla panna sono diverse, qui non c'è bisogno di parole...basta una semplice occhiata per capirsi, facciamo scivolare velocemente e simultaneamente le nostre tazzine..si gusta, si approva e si rifà il giro.
Si parla dell'estate che arriverà qui, e di come la si vive nei rispettivi paesi.
Ognuno ha voglia di di raccontarsi, ma bisogna farlo bene perchè la fretta nel parlare fa scappare qualche termine nelle nostre madrelingue..ci si accorge dopo qualche secondo..si sorride pensando che l'altro abbia detto una castroneria, o meglio ancora, come quando si dice una parola sottacqua da bambini.
La sua gentilezza è unica, quando elabora le frasi gesticola molto con le mani, forse perchè lo vede da me, gli italiani tendono sempre a gesticolare..
Quando sorride la prima volta porta la mano col cucchiano vicino alle labbra. Dalla seconda volta in poi ho il piacere di vedere il suo sorriso esplodere per intero.
Ogni 3 minuti aggiusta due ciocche di capelli dietro l'orecchio. All'ennesima volta le dico "just one moment", le fermo i capelli e le dico "Now you can talk". Sorride.
Mi ricorda la mia prima settimana di lezioni, quando ho gettato le prime basi per diventare un simpatico rompi palle. L'insegnante cancellava la lavagna solo sotto mio preciso ordine e dopo si avvicinava a portarmi il pennarello. (..E' stato divertente, da quel giorno in poi si sarebbe fatta sempre la pausa al caffè insieme con il giovane prof).
Arriva il cameriere per chiederci se le cioccolate sono ok, ma non siamo attenti, ci ripete di nuovo e facciam fatica a rispondere, come se avessimo problemi di Inglese anche per dire "Ok".
Le battute oramai volano veloci. Passiamo in rassegna le principali lingue del mondo impersonificate in coloro che conosciamo. E' un modo simpatico per sorridere di chi ci sta antipatico a scuola, ma anche per fare autoironia spicciola.
Le chiedo se deve rientrare suibito e la risposta è "later". Il later si trasformerà in tutto il pomerggio e sera.
In Irlanda questo tipo di pioggia fitta e leggera è al solito l'immutabile pegno da pagare per vivere nella città di Oscar Wilde.. Ma stasera usciti dal bar senza neanche accorgersi di tutto ciò che c'è attorno, could be better.

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