domenica 30 novembre 2008

Pezzi di vetro ---->Francesco De Gregori

Questo è per me Francesco De Gregori.
L'apparente forza di una figura sovrumana, invincibile, con tanto di benedizione di una stella personale sotto il suo angolo retto.
La convinzione del suo cammino ben impresso nel palmo della mano, la sua dimora sotto un tetto di cappanna come collegamento fra terra e cielo, mi riporta ai dipinti e al pensiero di March Chagall, che con la con la sua bacchetta magica era in grado di costruire un mondo fantastico, con personaggi che si libravano fra luna o nuvole, anche se alla base del suo pensiero stavano temi ben più "pesanti".
Ma il personaggio di questa canzone, come un achille ritrovato, ha anche lui il suo tallone, scoperto e vulnerabile tanto da lasciargli una sola carta da giocare, l'ultima, e la gioca in nome dell'amore, unica forza incontrastata e indomabile a cui anche gli dei devono arrendersi.
Nella canzone tutto questo si trova nello schietto e arrendevole "Ti amo" nella parte finale, con un accento lungo e marcato.
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....Dall'album "Rimmel"....

L'uomo che cammina sui pezzi di vetro
dicono ha due anime e un sesso
di ramo duro in cuore
e una luna e dei fuochi alle spalle mentre balla e balla,
sotto l'angolo retto di una stella.
Niente a che vedere col circo,
nè acrobati nè mangiatori di fuoco,
piuttosto un santo a piedi nudi,
quando vedi che non si taglia, già lo sai.
Ti potresti innamorare di lui,
forse sei già innamorata di lui,
cosa importa se ha vent'anni
e nelle pieghe della mano,
una linea che gira e lui risponde serio
"è mia"; sottindente la vita...
E la fine del discorso la conosci già,
era acqua corrente un pò di tempo fà..che ora si è fermata qua.
Non conosce paura l'uomo che salta
e vince sui vetri e spezza bottiglie e ride..e sorride
perchè ferirsi non è impossibile,
morire meno che mai e poi mai.

Insieme visitata è la notte che dicono ha due anime
e un letto e un tetto di capanna utile e dolce
come ombrello teso tra la terra e il cielo.
Lui ti offre la sua ultima carta,
il suo ultimo prezioso tentativo di stupire,
quando dice "È quattro giorni che ti amo,
ti prego, non andare via, non lasciarmi ferito".
E non hai capito ancora come mai,
mi hai lasciato in un minuto tutto quel che hai.
Però stai bene dove stai...Però stai bene dove stai.

lunedì 22 settembre 2008

Aria di settembre.


Temporeggiando
In un prato d’aghi
In bilico, quasi danzando
Decifrando un sentiero, rincorrendo un pensiero
Misurando ogni balzo
Nel soffio di scostamento, nell’incedere del vento
Sia brezza o frescura
nei giorni di settembre
quando le foglie cadon lente
e ancora ogni anno, l’autunno
ogni volta uguale, ogni volta diverso
sarà meno ombroso nel suo gioco perverso
d’armonia e riflessione
cento, mille foglie
fra viali e nei marciapiedi
cosparse, nascoste, le verdi striate
con piacere ritrovate…
ma è solo un’illusione
di un vecchio ricordo
che ritorna con forza
quando amare era una panchina
e crepitìo di quelle foglie, sedendosi sopra
coloriva i silenzi
fra le nostre pause, in punta di sorriso
con il riflesso nel faggio, sfumava il suo bel viso
e se prima avevo fretta e non coglievo il secondo
ora ripenso a quel momento
troppo infinitesimale, troppo denso
per non esser così amabilmente recepito
in controluce
quando le frasche eran d’avorio
pendenti, lo scivolare di lenzuolo….
Ora si, ricordo
è tutto un dipinto concentrato…
…di cui ora,
in quella panchina,
rimane solo il soffio di un angolo perso e ritrovato
fra mille foglie attorno, disegnate con cura
immersi, dispersi,
nell’abbraccio di madre natura.

Da una mano sopraffina ecco il disegno ritrovato
Spiegato con poco, in due pastelli scoloriti
Ma se un’immagine è arrivata
È anche vostra
se almeno per un secondo,
l’emozione è vibrata.

sabato 13 settembre 2008

I trasfertisti.


Nel mentre la serata prende la sua piega...
La mente è sgravata dal dovere
fra saluti e polsini slacciati
con l'usuale parlottare di chi vuol fare il punto
e ancora per un poco si vuole trattenere.
Fra un aereo che sorvola la sua zona, o forse un'avvisaglia d'acquazzone,
si muovon poche nuovole,
ritagli di cielo in celesti aree ancora aperte,
sguardo in alto mentre le braccia rimangono inconserte.
Una scia che non si mostra, se non dipinta dal pensiero
una dissolvenza, ora interrotta,
smorza la fantasia e ti riporta al vero.
Ancora lui!!
Il gallinaccio con il suo ritornello, ironica eccezzione dei dintorni,
richiama all'ordine, fra villini e campi ritagliati nell'incedere dei giorni.
Transitano due ciclisti, un motorino che si inceppa,
qui, dove la strada è lunga e la via è stretta.
Ma se poco più in là il paese ancora dorme
Noi siamo qui
Magari passerermo, fra mozziconi su angoli di marciapiede,
in punta di piedi, di sorpresa
per cercare quel che già sappiamo di non trovare
con il peso del ritorno, due piccole buste scolorite della spesa.
Ora di cena e si rientra tutti, alla spicciolata,
con chi fra quelli avrà l'idea della serata
servita su un piatto unico, poco elaborato ma in odor d'improvvisata.
La moka è il loro secondo interesse, e già si sente il suo borbottìo
mentre il profumo avvolge la stanza...
Dormiranno o il caffè li allontanerà dalle braccia di Morfeo?
Non è un problema..
Il mondo cambia ogni giorno attorno a noi, in ogni caso la notte ci dormiremo su, anche perchè l'alba di domani è fin troppo vicina e noi siamo ancora svegli.....

domenica 31 agosto 2008

Il tutor....ricordi universitari, chapter 3


Nuova mattinata, nuove avventure, nuova movida..qui all'ufficio tutor..

Eccomi qua anche oggi.
Sulla porta trovo in attesa il mitico "Elvis", il ragazzo maldestro (oramai rieducato) che penso conosciate tutti dalla prima puntata (chi non sa..guardi!!)

*Ciao Elvis!! Qual buon vento?
-Ciao Lù..questi giorni sono un vero disastro...
*Notavo, è un pò di giorni che ti vedo più giù della suola delle tue scarpe..Siediti e...confessati figliolo..quante te ne fai alla settimana?
-Di che?
*...Niente lasciamo perdere...dimmi Elvino, che ti succede?
-Sono nella merda fino al collo, c'è una ragazza che mi piace ma non so come farglielo capire..ho provato a seguire le tue istruzioni ma...
*Ah già, tempo fa mi avevi accennato qualcosa di questa tua prediletta!! Non ti preoccupare, prima o poi cederà...come si fa a resistere al fascino di una capigliatura a bananone, a due basettoni alla cugini di campagna, ad una panzetta che straborda dai jeans a vita bassa e ad una fumata da uomo vissuto come la tua??
-Grazie Lù...beh forse e vero, dovrei aggiustarmi un pò...per ora me la fumo và!!Hai da accendere?
*Come no, ho qui anche un pò di benzina..scherzo Elvino..allora stai facendo come ti ho detto?
-Si..ci ho provato..faccio lo stronzo, che alle donne piace sempre, non la cago mai..
*E lei?
-Non mi caga neanche per sbaglio!
*Azzz..ma un momento, se non ti conosce è ovvio..non puoi andare da una tipa che non conosci, prenderla a calci in culo, insultarla etc etc...non intendevo quello!!! Era un discorso molto più complesso..
-Dirlo prima no eh??...
*Hai preso gli appunti alla cazzo di cane mi sa...

Ecco che arriva una studentessa "modello"...super minigonna con spacco inguinale..pettinatura vaporosa e labbra rosso fuoco.
Bussa alla porta anche se è aperta e trova me con "Elvis the pelvis" in fase di chiacchera.

"Scusate questo è..."
[Elvis non la fà finire di parlare e poichè deve scaricare le sue tensioni amorose accumulate in settimana, sbotta incazzato come una iena]:
"Si si si si!!! Accidenti a voi, questo fottuttissimo posto è l'ufficio del tutor perchè fuori c'è stampato sopra in caratteri cubitali "ufficio tutors", e quello che ci sta dentro è appunto il tutor, cioè lui!! L'ho capito pure io il primo giorno!!!
E che ca...ctus!!"
..Ed io: Beh grazie caro, può bastare..puoi andare..devo seguire la signorina!!
"Ma si segui segui, tanto le donne son tutte uguali.."!!

Elvis và via borbottando..
..mi rivolgo alla signorina, magari è un pò traumatizzzata dall'accaduto:
*Scusalo, è innamorato...
-Niente figurati, anzi carino..aveva un carattere forte e dei basettoni simpatici...
*Allora vado a chiamarlo!!!
-No no non andare..
[Ecco, un'altra di quelle che non dicon mai quello che pensano..ma in questo ufficio è la prima risposta che conta, son cazzi tuoi!!]
*Elviiiiiiiiiiisss!!! C'è posta per te!!!

[Oramai è andato..peccato..]

*Va ben dai...a lavoro. Ti chiami?
-Claudia!
*Ok claudia, dimmi..
-Non riesco a passare diritto
*Diritto? Evita le curve no?
-Diritto commerciale!!
*Ok così và meglio..sai essendoci molti esami di diritto qui da noi, la prima cosa per passarne uno e sapere almeno il titolo completo...non trovi?
-Si è vero, da oggi mi metterò a studiarlo..
*Ma scusa, non hai ancora aperto libro?
-Eh no..
*Claudia, forse ho capito perchè non riesci a passare l'esame!!
-Davvero?
*Credo di si!
-E come hai fatto a capirlo?
*Ehhhh anni di esperienza da Tutor...
-Quindi cosa mi consigli?
*Mah...il tuo è un caso particolare, magari potresti cominciare ad aprire il libro e leggere da pagina 1, come la vedi?
-Si forse è vero..
*Come forse?
-Si si, mah...non so, a me leggere non piace molto...
*Beh, in tal caso sei a cavallo...
.....
-Senti Luca, ma io il tutor me lo immaginavo in giacca e cravatta che fa lezione a Del piero circondato dall'uccellino...
*Si certo, capisco..ma non troverai niente di tutto ciò qui..
-Non hai l'uccellino?..

*[Ho capito, anche questa volta dal manicomio è scappato un paziente e ha infilato questa porta..al solito, mò se la divertimo..]
*Claudia, inizio a pensare che il tuo problema nello studio sia la concentrazione, pensi troppo all'uccellino e non apri il libro..
-Daaaai ma che dici stupidone!!! Che fai stasera?....
*Stasera? Esco con la Chiabotto, mi ha assicurato che l'uccellino di Del Piero è in gabbia e quindi mi ha proposto una staffetta volante...
-hi hi hi..vedi che c'è sempre un uccellino...
*Senti baby, io qui sto lavorando..
-Si si, dicono tutti così..

[Nel mentre entra il docente di Diritto Commercialela, la porta è aperta e rimane fermo sulla soglia]

*No no, si lavora baby..fidati!! Ad esempio..mettiamo che ora entra il docente di diritto commerciale e ti trova qui a parlar di uccelli..

Voce grossa del docente:
Signorina!! Quest'ufficio non è una sala ricreativa!! Qui si lavora!!
[Claudia sbianca, si alza e saluta con rinnovata educazione]

-Buongiorno Prof..io...
Prof: Tutor, mi spieghi lei!!
*Vede prof, stavamo parlando di diritto commerciale!!
Prof: Notavo..E lei signorina? Ma non ci siamo già visti un bel pò di volte agli esami noi due?
-Si, non ho trovato ancora il giusto metodo di studio forse..
Prof: Beh, se lo faccia spiegare dal tutor no? E' qui per questo!! E lei caro Tutor potrà avere dei buoni risultati dalla signorina, potrà sicuramente aiutarla a migliorare il suo rendimento, non è mica Del Piero..
*Sono d'accordo, infatti apprende al volo..
[..voci malandrine dal corridoio]: Come no!! Apprende apprende!! Uccelli soprattutto!!

*Sorrido..questi bastardi trovano sempre il momento adatto..
"Prof, qui viaggia così.."il giro" è questo..prendere o lasciare..
e Claudia di rimessa con tempismo perfetto: "prendere"!!

Il prof esce con le mani nei capelli..
Io me la rido, mi rimetto alla scrivania con la mano sotto il mento e faccio spalluccie in attesa del prossimo round..

domenica 17 agosto 2008

Il Tutor...(ricordi universitari, 2 chapter)

Anche lei vada all'ufficio Tutor, guardi il nome colorato sulla bacheca, quando legge "Luca" vuol dire che quello è il tutor di turno...
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Eccomi qui..questa mattinata sono bersaglio mobile di mille casini.
Ma si, va ben, ci piace la vita "dinamica", mettiamola così.
Finalmente arrivo in facoltà e nell'ufficio..sulla porta che mi accingo ad aprire ecco in attesa una ragazza con un bebè in braccio. Qualcosa mi dice che questa non è venuta qui per le dispense di Tecnologia dei cicli produttivi. Forse per dispensare lei produttivtà ulteriore a chi ne avrà bontà e santa pazienza di riceverla.

"Scusa Luca?..questo è l'ufficio tutor no?"...
"Si si, al solito sulla porta è scritto ufficio tutor proprio perchè questo è l'ufficio tutor ed il gringo che ci stà dentro guarda caso è proprio il suddetto tutor..cioè me!!
"Si ecco Luca...io ho un problema.."
"Lo vedo..un problemino di 6 mesi...nome?"
"Miriam!"
"Si dicevo il nome del pupo, comunque piacere...Dimmi, che cosa posso fare per te?..."
"Dovrei fare un breve colloquio con il professore di Economia industriale, questa è l'ora in cui riceve.."
"Beh che problema c'è?..bussa alla sua porta e ti aprirà.."
"Eh ma vedi, il problemino di nome Matteo lo devo lasciare a qualcuno.."
"Avevo vagamente intuito..ho fiuto per queste cose.."
"A proposito di fiuto, se senti un profumino particolare nell'aria è perchè Matteo ha..."
"Naa..di già?? Orpo, ti libero la scrivania.."
"Grazie lo cambio qui"..
"Figurati. Ti levo prima gli oggetti contundenti..matite e righelli.

Ora parte la fase "pulizia e culetto in libertà", mille fazzolettini dalla borsetta, talco per situazioni d'emergenza, e quant'altro possa levar fuori Mary Poppins dalla borsa.. pannolone situato alla base del seggiolino.
Dopo Matteo sorride, mi guarda come se volesse dirmi "ora è tutta un'altra musica..."

"Ecco qua a posto. Allora me lo tieni?"
"Tenerlo ok..non so come farò dopo se arriva gente..va ben dài, in qualche modo farò".
"Grazie, cosa posso fare per ringraziarti?"
-Ed io riporgendole il pupo- "Tieni tu Matteo"..
Sorride ed esce.

Eccoci qua..ma che bel quadretto..mi ritrovo dietro alla scrivania con un bebè...però è allegro, lo vedo motivato..
Ed ecco che passano i ragazzi di fronte alla mia porta:
"Ei Lù, cosa abbiamo qui? Stavolta l'hai combinata grossa.."
"Come no, ha gli stessi occhi di tua sorella"
"Ehh dai.."
"Piuttosto signorini, poche storie, sbrigatevi per la lezione, il docente è già in aula, altrimenti sarà lui a infornare la pagnotta sul vostro profilo migliore, faccie da culo!!! A più tardi!!"


"Sai Matteo, questi malandrini bisogna istruirli..faccio male?? Tu non hai sentito nulla ok?"
Meno male Matteo sorride...mi piace pensare che capisca..chissà magari penserà "rido perchè hai tu la faccia da culo"...

Arriva un docente.
"Noo ma che mi ha combinato?? Doveva istruire gli studenti..non le signorine in particolare.."
"Senta, è già dura così..piuttosto..me lo regga un secondo..Devo cercare alcuni fascicoli..ah a proposito stia attento alla cravatta, ci potrebbero essere perdite improvvise.."
"Ma noo scusi..lo tenga"
"Solo un attimo, regga regga, arrivo subito"..
(Mi piacerebbe saper comunicare col pensiero..Vai matteo ora!! Spara a zero sulla cravatta!!)

Vi ricordate l'amico con la pettinatura alla Elvis della prima puntata? Quello maldestro che sbatteva sedie dicendo "oh!! posso fumare!!" Ora prima di entrare bussa e mi offre anche una sigaretta..vede il docente che sta per porconare in aramaico con il pupo in braccio, io indaffarato che seguo due ragazzi mentre cerco cartacce fra raccoglitori...capisce al volo con una mia occhiata e cambia aria subito..
Ecco che ripassano le faccie da culo di prima: "ei Lù comunque mia sorella non ti conosce.."
"Ma infatti non sono stato io" ...e guardo il docente..

Scambio veloce di sguardi tra docente e le 4 faccie di culo..
Diventa rosso e sbraita di botto: "voi 4, nel mio studio, ora!!"..
"Per quanto riguarda lei caro Tutor, cerchi di non trasformare questa stanza in un asilo nido, ok?"..
"ok ok. Ma..
"Niente ma"
"Si certo prof ma.."
"Cosa?"
"La cravatta".
"E allora?"
"E' pisciata."
"Ma zio can porco d'un boia........."
"Stia tranquillo scherzavo..."

Ecco Miriam di ritorno: "Tutto bene?"
"Come no..Matteo è una gioia!!"
"Si è vero..grazie Luca"
"Di niente..Ciao Matteo, magari ci si rivede..eh?"
Penserà: mah, che gabbia di matti, però allegra, tornerò a scagazzarci presto"....

sabato 9 agosto 2008

Caro Don Pablo..


Nuda sei semplice come una delle tue mani,
liscia, terrestre, minima, rotonda, trasparente,
hai linee di luna, strade di mela,
nuda sei sottile come il grano nudo.
Nuda sei azzurra come la notte a Cuba,
hai rampicanti e stelle nei tuoi capelli,
nuda sei enorme e gialla
come l'estate in una chiesa d'oro.
Nuda sei piccola come una delle tue unghie,
curva, sottile, rosea finché nasce il giorno
e t'addentri nel sotterraneo del mondo.
come in una lunga galleria di vestiti e di lavori:
la tua chiarezza si spegne, si veste, si sfoglia
e di nuovo torna a essere una mano nuda.

Caro Don Pablo...la notte azzurra a cuba...ma sai...anche qui non è male..

venerdì 1 agosto 2008

..Piove..(Inverno a Varese e zone limitrofe)


Piove.
Quando si dice "il cielo piange". Dal vetro vedo sgambettare velocemente il portiere, che con piccoli passetti arriva a destinazione conquistando il marciapiede nel mio lato. Vorrei avvicinarmi per fare due chiacchere al solito, ma questo diluvio universale non mi fa superare la soglia della porta-vetro. E me ne dispiaccio molto, la sua squisita cordialità e le nostre chiaccherate dopo cena diventan per me un piacere abituale a cui non so rinunciare, dopo il caffè e la sigaretta.
Il battere delle macrogoccie su scambiatori, sulla gru, e sui tetti dei capannoni circonda tutta la grande area circostante. E' una grancassa che risuona con mille modulazioni diverse, tanto da fare sembrare Tullio de Piscopo un triste tamburino rincoglionito con 4 suoni a disposizione.
Dopo cena c'è chi si corica presto, chi suona e ascolta musica a volume alto, e chi è circondato dai sui pensieri, come con un filo spinato.
Da qui questa notte non si esce, la testa non si svuota.
La camicia sulla gruccia dopo la giornata di lavoro, intrisa di profumo e anche un pò di fumo.
L'eco della giornata di lavoro appena trascorsa e alcuni appunti e fogli sulla scrivania ancora riluccicano nell'angolo, tra scritte evidenziate brillantemente e piccoli post-it con mezze frasi in corsivo, come rapidi vermicelli.
La tele è accesa, ma è come se non lo fosse.
Il cellullare come un centralino..messaggi e chiamate giornaliere che si cerca di distribuire con cura da una certa ora in poi.
Dal vetro vedo alcuni operai che attraversano il mega cancello elettrico, noncuranti della pioggia a dirotto, senza ombrello, chi con tute da lavoro, chi con i jeans di quelli che tu puoi dir davvero "vissuti" e nessun altro termine sarebbe più appropriato.
Camminano a passo lento, ma in gruppo disunito. Noto che se facessero due passi a sinistra si riparerebbero dall'acqua sotto una tettoia mentre camminano, ma la domanda che ho già in punta di pensiero muore nell'osservare le loro andature. E' come se portassero un gigantesco striscione in mano con su scritto "Piove. Ma, ovviamente, chi se ne fotte".
Alzo il braccio da lontano, mi rispondono allo stesso modo e con un sorriso.
Andrei nelle officine a prendere il caffè, magari se questo diluvio decide di darsi una calmata mi avvicino, oramai sono in jeans e maglietta da battaglia e non temo nulla.
Ma si non è lontano, poi io corro veloce.
Devo anche ricaricare la chiavetta per il coffee, e due risate fra di loro alla macchinetta del caffè non me le voglio perdere, fra mille ferri, laminati, calandre, trapani e quant'altro nella pancia immensa delle officine, soprattutto la notte, quando acquisiscono un fascino tutto particolare. Di mattina dalla finestra degli ufficii sembran solo dei grandi scatoloni vuoti.
Dai su..gambe in spalla e corsetta....
......Eccomi!!! Sono arrivato all'interno, superata la grande entrata..solo un poco bagnato..ora qui di nuovo movimento, di nuovo lavoro..anche a quest'ora...i turni notturni...chi lavora alla sua postazione e chi mi passa vicino...vede che mi scuoto un pò..giusto i goccioloni più impertinenti..Uno mi fa:
"Hey allora? Da queste parti?? Vien giù ehh??...Volevi farti la doccia??"
Risposta: "eh si, prima del caffè mi piace darmi una sciacquata..dai ragazzi, offro io..."

sabato 26 luglio 2008

Anche da qui, solo il mare



Eccomi qui, riprendo il mio posto a tavola fra gli amici blogger, dopo un periodo di assenza vista la temporanea impossibilità di una connessione internet...ora riapro la mia finestra su questo piccolo grande mondo..
Perchè è così che mi piace pensare..
I polsini sono di nuovo slacciati e le maniche della camicia sono piegate, rivelando i primi indizi di ambientazione, tra di voi, come a casa..
Prendo la sedia e mi avvicino a parlare con Reanto, raccontandoci le sfumature di "Angie" degli Stones..Saluto la professoressa "Stella" con la cordialità che merita, e con l'aspettativa di ricevere le parole saggie su tanti temi importanti, ma ecco l'amica artista Denise che vorrei sentir parlare tanto per avere da vicino la conferma di quel che già credo di pensare..Cinzia, che chiamerei streghetta per tutta la sera dimenticandomi il suo vero nome...Paoletta, la nostra cantante lirica di buon gusto..con il suo squisito modo di fare..Ma a proposito, vi ho presentato il mio vecchio compagno di banco alle elementari nonchè amico fraterno Pier? per chi ancora non lo conosce lui è "Pensieri disegnati"!!..Mi permetto di fare un pò di più il cazzaro commentando sul suo blog, entrarci per credere!!...Hey raggiungo Marisgutta, sperando di beccare una coincidenza di pensiero su uno stesso autore come l'ultima volta!!...E tu Lisuccina tutto bene? E là, ecco gli altri commensali,dal mio collega schermidore Antonio a Veronica, e tutti quelli che hanno lasciato il loro commento di passaggio..Da lontano ecco Elsa seduta là..beh..ora devo proprio prendere la mia sedia con la mano sinistra, raccogliere il bicchiere di vino dal mio posto...avvicinandomi, mettendo la sedia al contrario, stando ben comodo appoggiando i gomiti sulla spalliera..mani sotto al mento e la spontaneità del mio sorriso che direbbe tutto..
Ai nuovi commentatori e a quelli che magari arriveranno, in questa tavolata c'è posto per tutti!!!

Questo pensiero è stato uno dei tanti che ha affollato la mia mente il weekend scorso, al mare..in tarda serata passeggiando sulla riva, in Liguria..questa non è la mia spiaggia, ma anche adesso lo sguardo si perde all'orizzonte, e il moto dei pensieri segue ora lento, ora veloce, la nuova risacca di queste parti.
Ma anche da qui, solo il mare.

lunedì 7 luglio 2008

Un'altra sfida. E si parte

Per motivi di lavoro dovrò trasferirmi in altro loco.
I pensieri viaggiano a velocità supersonica.
Sfrecciano sull’ autostrada che intercorre tra la partenza e il traguardo.
A volte lunga, a volte breve.
Si immagina, si costruisce, si pianifica.
Quando “tutto ti sorprende e nulla ti appartiene ancora”.
Si riparte da zero per costruire giorno dopo giorno, tassello dopo tassello cercando di avvicinarsi alla perfezione...perchè alla perfezione si può solo provare ad avvicinarsi..
In questo momento questa canzone che vi propongo è il perfetto riassunto del pensiero. Splendida...

..ma tra la partenza e il traguardo...

...nel mezzo c'è tutto il resto
e tutto il resto è giorno dopo giorno
e giorno dopo giorno è
silenziosamente costruire
e costruire è potere e sapere
rinunciare alla perfezione..

La suono spesso, è sempre presente nella mia macchina e strizza l’occhio a chi mi conosce bene da vicino, e ora anche a voi ovviamente, cari amici del web. Per ironia della sorte Niccolò Fabi mi assomiglia molto..stessi capelli, pizzetto..(ora li ho corti però)..stessa chitarra acustica, stesso tipo di voce e la eseguo con la chitarra proprio così.
Aspettate di ascoltarla tutta per poi lasciare il vostro commento.
Ciao!!

mercoledì 2 luglio 2008

Il "Tutor" ...........(Ricordi universitari)



Pronto Luca?
“Si..son appena arrivato in ufficio..”
“Ti ho mandato una signorina che è appena arrivata in Sardegna da Roma, deve organizzare il piano di studi, sai esami…nuova facoltà…è un po’ incasinata…è carina ma un po’ isterica visto il nuovo ambiente..sai vagava fra le aule in cerca dell’illuminazione, e di conseguenza rompeva le palle a tutti, ti divertirai!!”
“Hey un momento, che intendi per isterica? Gianni!!! Ma tutte a me le mandate le matte??”
“Scusa ma tu non sei il Tutor? E allora buona giornata!E’ anche carina sei in una botte di ferro!!”
Si certo, la tua botte di ferro la conosco, fa acqua tutte le parti…pronto..??
Ha chiuso.

Dopo 10 minuti eccola alla porta:
“Toc Toc!”
“Avanti!”
“Ciao, ho letto sulla porta “Ufficio Tutor”, quindi presumo che questo sia l’ufficio Tutor, e di conseguenza presumo che tu sia il Tutor..”
“Si, e tu sei quella che ha vinto i campionati mondiali di arguzia l’anno scorso”…siediti ed esponimi il tuo problema”..
“Ma sei un tutor o uno psichiatra?”..mi stanno dando tutti della matta ma io non lo sono!!
“E chi ha detto nulla!!..”
“Bravo. Ti sembrerà strano ma io devo andare in bagno prima..”
“Prego,figurati, ultima porta a destra!”
“Cosa?”
“I servizi!!”
“Ehhh?? Cioè?? Quali servizi??”
“Scusa come ti chiami?
“Alice!”
“Piacere Alice. Io sono Luca, il cesso è in fondo al corridoio”.
“Ah Ok, lascio qui la borsetta, mi raccomando te la cedo in custodia”..Anzi no, hai una faccia furbetta…dovevo fare la pipì ma mi è passata la voglia”..sai a volte meglio tenersela…tu che dici?..

(…Questa mattinata promette bene, ma tutte a me devono capitare…devo ringraziare Gianni..)

“Luca ti vedo pensieroso, hai fatto colazione? Andiamo al bar qua giù!!”
“Non posso spostarmi, questo è il mio turno, al max un caffè qui alla macchinetta se vuoi..”
“No, queste macchinette del caffè le conosco, il caffè fa schifo e quelli che vanno a prenderlo mi è sembrato di inquadrarli..sono i soliti zozzoni e pigri che non hanno voglia di fare due metri a piedi…comunque lasciamo perdere, dimmi tutto!!”
“??..Che ti devo dire?? Dimmi tu semmai!! Perché stamattina hai infilato questa porta? Trovato chiuso al manicomio?”
“Ah ah sei pure simpatico!!..Dai su, andiamo a fare colazione”
“Questo è il mio fottutissimo turno, non posso chiudere l’ufficio, lavoro qua!! Lo capisci??!!”
“Ok, ho capito, pensavo fossi gay per un momento..” ma arriviamo al sosto!!”
“??…Al sodo vorrai dire!!”
“Come…quale sodo?”
“Niente fregatene”.

[..] Nel mentre entra la giovane insegnante di Tecnologia, per darmi alcune dispense da distribuire..vede che sono impegnato e aspetta.

Ma ecco la nostra mitica motivatrice Romana che torna all’attacco e finalmente arriva al clou del discorso.
“Senti, sono arrivata da due settimane ma ho già capito che il prossimo esame sarà con questa giovane assistente, mi pare un po’ stronza però, sai la pecora nera c’è sempre, queste giovani troiette solo perché son dietro a una cattedra credono di essere chissà chi!! ..Allora queste dispense di Tecnologia me le dai?”

La giovane assistente ascolta, mi vede e non proferisce parola, oramai è un incrocio tra Lucifero e Jack lo squartatore, se le mettessi una noce di cocco in mano la disintegrerebbe come Bud Spencer, figuriamoci la zucca vuota che è qua di fronte.
Cerco di riparare l’oramai irreparabile:
“Senti Ali, forse è meglio che torni più avanti..non dovevi andare a caga..ehm in bagno?”
“Si forse è meglio, mi ci vuole una sciacquata”..ripasserò più tardi.

Finalmente prende l’uscio e và via..giusto in tempo per evitare una lotta fra donne nel pavimento, con un Tutor-arbitro nel mezzo, tipo lotta nel fango come nei programmi di “giochi senza frontiere”.……(hey un momento, mica male però…)

Dopo 5 minuti entra uno studentello del primo anno, faccione con due basettoni e bananone (nel senso di capigliatura) alla Elvis Presley, schifosamente fuori moda, tarchiato, 90 kg per un metro e 60… si siede di fronte alla mia scrivania e poggia i piedi incrociandoli su un'altra sedia che sbatte maldestramente, esordendo con un “Oh!! Posso fumare?”
Risposta:
Hey man, tu non hai capito un....diciamo che ho detto "cactus"..

mercoledì 25 giugno 2008

Scegliete la vostra frase preferita!!!


Questo non è solo il mio film preferito, ma rappresenta per me una sorta di manuale per l'esistenza. Tutte le citazioni dei vari autori, le frasi, la personalità degli insegnanti, le storie dei ragazzi protagonisti, sono delle pillole di "vita vissuta" a 360 gradi, delle verità che io ritengo uniche ee essenziali, tutte racchiuse in questo film. Ho sempre avuto un debole per Prof. Keating, l'insegnante interpretato da Robin Williams...se avessi fatto l'insegnante sarei stato esattamente come lui.
Vi chiedo di scegliere la vostra frase preferita fra alcune qui elencate, oppure di esprimere il vostro libero parere nel caso in cui nessuna vi sembri degna di nota, vedete voi.
Io non sono mai riuscito a trovarne una che non mi sia piaciuta...
..Non so quale sia la mia preferita. Per il mio carattere forse la sette..
Nella prima pagina della mia tesi di laurea avevo messo la numero 6, appena dopo una dedica.

Vi lascio alla vostra scelta...Caaaarpe Diem!!

*****************************************************

1) Qualunque cosa si dica in giro, parole ed idee possono cambiare il mondo.

2) O vergine cogli l’attimo che fugge, cogli la rosa quando è il momento che il tempo lo sai, vola. E lo steso fiore che sboccia oggi, domani appassirà.

3) Andai nei boschi perchè volevo vivere con saggenza e in profondità e succhiare tutto il midollo della vita, sbaragliare tutto ciò che non era vita e non scoprire in punto di morte che non ero vissuto.

4) Succhiare il midollo della vita non significa strozzarsi con l’osso, c’è un tempo per il coraggio ed un tempo per la cautela ed il vero uomo sa come distinguerli.

5) Non leggiamo e scriviamo poesie perchè è carino, noi leggiamo e scriviamo poesie perchè siamo membri della razza umana.. e la razza umana è piena di passione. Medicina, legge, economia, ingegneria, sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento… ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l’amore, sono queste le cose che ci tengono in vita.

6) Citando Walt Whitman: “O me, O vita, domande come queste mi perseguitano. Cortei di infedeli, citta gremite di stolti, che v’è di nuovo in tutto questo? O me, O vita… Risposta:
che tu sei qui, che la vita esiste e l’identità, che il potente spettacolo esiste e tu puoi contribuire con un verso.”

7) Ci teniamo tutti ad essere accettati, ma dovete credere che i vostri pensieri siano unici e vostri, anche se ad altri sembrano strani e impopolari, anche se il gregge può dire: “Non è beeeene!” Come ha detto Frost: “Due strade trovai nel bosco e io scelsi quella meno battuta ed è per questo che sono diverso”.

8) Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse. E il mondo appare diverso da quassù. Non vi ho convinti? Venite a vedere voi stessi, coraggio! E' proprio quando credete di saperte qualcosa che dovete guardarla da un'altra prospettiva.

martedì 17 giugno 2008

In silenzio, guardo il suo mondo e la sua opera...



Sfila i pastelli dal cestello, osserva il colore, posa un pennello.
Il tocco del legno ed il profumo
gli scarti rossi della matita temperata,
rabbuisce un poco nella ricerca insperata.
Trova il giallo, è il sole del mattino
ma poi non lo disegna, una nuvola è ora lì vicino.
Un sorriso scivola lieve fra le guancie,
la casa e i suoi contorni sono un viola luccicante!
Il marrone o il grigio, ma no, è scontato
vuoi mettere che bella sensazione...
una bella casa viola ed il blu per il portone!!
Ed il prato?
“Tutto il verde disponibile sarà mio dominio illimitato
non accetto indicazioni, pena la fine del mio mondo colorato!!”
Rovescia il cestello, ma, d’improvviso, ecco l’oscurità:
il nero rotola giù per il foglio, fino al pancino.
Lo allontano.
E' il disegno di un bambino.

giovedì 12 giugno 2008

...

In questi giorni la stampa si è accanita su Donadoni e sulla nazionale.
Credo in modo esagerato.
Arrivare fino all'insulto entrando nella sfera personale dei giocatori...le voci e i commenti in una pausa caffè al bar, in un centro commerciale, perfino alcuni amici.
Dico a gran voce che non sono d'accordo.
Non si può salire sul carro del vincitore per poi scendere al primo pericolo.
I veri campioni si vedono ora, quando provano ad andare avanti nelle difficoltà.
E' il calcio, è lo sport, è la vita.
E la spinta dei supporters è fondamentale.
Provare ad uscire da una crisi (se di crisi si può parlare, per un solo match)reagire nei momenti bui, è questa la vera forza. Non siamo stati i primi nella storia a commettere errori.
I giocatori conoscono bene il loro valore, e quando si trovano nello spogliatoio a fine partita provano sulla loro pelle l'onta di una sconfitta o il sapore della vittoria.
Cercate di dare il massimo, Forza Azzurri.

mercoledì 4 giugno 2008

Benvenuti a cena!!..Chapter 3


Piccola premessa: abitiamo assieme al nostro padrone di casa, Rob, un tipico irlandese rossiccio sulla trentina. Musone e introverso come pochi, ho dovuto lavorare un bel po’ per farlo parlare. Quando finalmente si è deciso a comunicare ho capito che era meglio tornasse musone ma silenzioso.
Abbiamo sempre l’impressione di essere ospiti accolti per sua benevolenza invece che affittuari che pagano fior di “rent” e stanno in casa propria.
Ma nessuna polemica, ci mancherebbe.
Per sollazzarlo un po’ usiamo invece alcune “surprise” dell’ultim’ora, come appunto la sera che invitiamo gli amici Koreani a cena.
Lui ritorna a casa alle 20:00 e ritrova la sua casettina di madreperla stracolma di occhi a mandorla che appena lo vedono lo salutano a loro modo:
“Banga Banga man, who are you?”…..
Dicevamo, ecco i Koreani alla nostra porta.
Dopo la nostra accoglienza ed il concatenato schiocco di baci ci fanno i complimenti per la nostra sistemazione, la casetta di madreperla suindicata è proprio carina.
Gianni prepara qualcosa di tipicamente Italiano, 2 kg di penne al sugo.
Ricordo il nostro dialogo per arrivare alla decisione del piatto. Io propongo tante idee e piatti di ogni genere, motivato e ispirato come un ricettario di Suor Germana.
Gianni mi ascolta ma non proferisce parola. Alla fine dice: “che abbiam mangiato ieri?”
Ed io: “Penne al sugo”.
Lui: “Inizio a preparare”.
“Ok”..
Ma i dubbi ci assalgono. C’è chi manifesta problemi nel trovare la cipolla nel sugo e c’è chi non li ha.
Il mondo si suddivide anche in questo.
Ma il consiglio approva la mozione: la cipolla resta.
Alcuni di loro divorano il piatto nel tempo record del centometrista giamaicano Usain Bolt: 9.72 secondi.
Altri adoratori della cipolla passano il tempo a cercarla prima nel loro piatto, dopo nel piatto di portata.
In ogni caso credo proprio che abbiano apprezzato.
Viva l’Italia, da noi se magna sempre ben.
Alcuni di loro per pochi secondi parlano in koreano, e si crea in me e Gianni un senso misto di curiosità e per quanto mi riguarda a volte anche di paura. Sapete com’è, visto che gli altri non capiscono si potrebbe dire di tutto in quei momenti. D’altro canto anche io e Gianni qualcosina in Italiano come battuta ce la diciamo, e anche loro subiscono il vuoto dell’incomprensibilità.
Finchè è in italiano è ok, la situation è più pericolosa quando andiamo sul nostro dialetto…ma si fa sempre per scherzare ovviamente.
La cosa che ricordo con più meraviglia è il momento della mia preparazione del caffè dopo cena.
Con loro c’è anche un amica giapponese, minuta e graziosa.
Mentre preparo il caffè si alza da tavola e mi raggiunge in cucina.
E’ molto curiosa, come se non avesse mai visto preparare il caffè.
Inizialmente stento a crederci, ma è proprio così.
Va a prendere la sua macchina fotografica dalla borsa e inizia a fotografarmi. Mi chiede di spiegarle il funzionamento della moka, e io l'accontento.
Mi sento un po’ come i venditori nelle bancarelle alle feste di paese, che spiegano invenzioni o prodotti che loro spacciano per nuovi, come il super panno per tirare via l’acqua dal lavello o l’idraulico liquido che stura davvero, e non come quelli precedenti che in confronto non sturano una mazza.
Insomma, alla fine il coffee è pronto per essere amabilmente degustato…
Venghino lor signori, ammirate e gustate!!!!
Il vecchio Rob invece è rinchiuso nella sua camera, sgabuzza solo per bere un bicchiere d’acqua in cucina nel bel mezzo del trionfante successo del coffee, dice “night” a tutti, con la sua solita espressione felice, come un agnello prima di pasqua…Gli chiedo se vuole anche lui un magic coffee, visto che stasera ho le mani da prestigiatore e sono in saldo…lui rimane perplesso…ma lo stuzzicherò in ogni modo…meglio perplesso che ameba monoespressiva...magari prossimamente parlerò anche di lui…

giovedì 29 maggio 2008

Life in Dublin, chapter 2


I koreani ci invitano a casa loro per cena.
Mi son stati presentati dal mio amico Gianni che li frequenta da più tempo, io li conosco da poco più di tre settimane.
Mi ritrovo sulla loro soglia di casa un pò intimidito e molto curioso, con due bottiglie di vino prese in tutta fretta dal supermercato più vicino.
Dopo l’accoglienza e lo schiocco dei baci ci catapultiamo subito nella cucina/soggiorno.
Ho poco tempo per osservare la casa su più piani, molto intima e ben arredata. Il parquet colora tutta la cucina. La cuoca-padrona di casa non porta ciabatte, gira tranquillamente in calzini bianchi.
Avevano detto che per l’occasione avrebbero preparato il tipico “barbecue Koreano”, il loro piatto forte, ed il profumino che vien fuori dalle pentole è la piacevole conferma.
Durante la cena si beve una bevanda alcolica molto forte, e al posto dei bicchieri ci propinano tazze da colazione. Praticamente come buttar giù Jack Daniels in un tazzone da caffellatte pieno fino all’orlo.
Pasteggiando ovviamente...
Non ricordo assolutamente il nome della bevanda, ma vi assicuro che solo dalla forma funesta della bottiglia e dalle scritte sull’etichetta è di quelle che promettono bene.
Questo barbecue ha una salsa leggermente piccante. Nei piattoni sbucano dei peperoni anch’essi “leggermente” piccanti, il tanto che basta per accendere una sigaretta dopo cena con un colpo d’alito. Tutti ne assaggiano uno a turno, arriva il mio momento e inizialmente declino l’offerta, vedendo Gianni che dopo l’assaggio si confondeva con il rosso dell’abat-jour dietro di lui. Ma non voglio stare fuori dal coro, assaggio anch’io…non lo trovo piccantissimo, ne ho visti di peggio, (credo mi sia andata di culo trovando un peperoncino benevolo..) ma in ogni caso ci vuole un po’ della cara bevanda a 60 gradi per ammortizzare il piccante.
Per la serie “non mollare mai”.
Si parla sempre tanto. I classici vuoti sfocianti in momenti di silenzio sono totalmente assenti.
Le ragazze si preoccupano molto di carpire il gradimento degli ospiti. A capo tavola di fronte a me la cuoca ha il pieno controllo della situazione, vuole che tutto sia perfetto e cerca di farsi capire in tutti i modi, anche perchè i koreani quando parlano Inglese hanno degli accenti pazzeschi, e quando non capisci una parola è perchè è destinata all'anonimato, e anche se gli chiedi di ripetertela 3 volte è meglio esortarli in ogni caso ad usare un sinonimo.
Fra i commensali c’è anche un’irlandese molto simpatica che abita con loro. Ma parla troppo in fretta, e salta di palo in frasca con svariate argomentazioni. Ha una pettinatura di quelle che ti rimangono quando ti lavi i capelli e li asciughi con l’asciugamano senza pettinarti dopo. Molti suoi “mmmh”, gesti di assenso e risate repentine ne fanno una schizzata davvero divertente. Ma dopo ogni brindisi con l’allegra bevanda ritorna normale. Mi vuole trascinare nei soliti discorsi risaputi di “Italiani da spaghetti a volare di Modugno”, ma non essendo io un turista del weekend trovo interessanti le sue argomentazioni come un pinguino può trovare interessante una scimmia urlatrice.
Le dico di fare un altro brindisi e di girare la ruota per comporre altre frasi, “It’s better”...
La cena dura tre ore. Tante pause. Sono l’unico fumatore e chiedo di poter aprire la porta finestra per uscire a fumare. Ma quando sei l’unico fumatore e loro sono l’allegra brigata dell’anti smoking center ti guardano tutti male...
La cena come la loro cortesia è stata squisita, dopo una settimana son venuti a cena da noi…

venerdì 23 maggio 2008

Poeti maledetti e Rockstar











L’innammorato è preda impotente della donna,
quest’essere satanico o celestiale, non importa da dove provenga...
Apre le porte ad un “Infinito che amo e che non ho mai conosciuto”…in questa perdizione totale, fra atmosfere tetre e lugubri…nel tempo di un nanosecondo la pazzia che trasporta dal profondo dell’abisso al fulgore delle stelle..
Sensazioni che arrivano a toccare i limiti estremi dello scibile umano, percezioni diametralmente opposte, quel binomio amore-morte tanto urlato da poeti storici come da moderni cantautori e rockstar.

Charles Baudelaire, "Les Fleurs Du Mal":
“Vieni dal cielo profondo o esci dall’abisso Bellezza?..
Il tuo sguardo divino e infernale dispensa alla rinfusa il sollievo e il crimine…
L’innamorato ansante piegato sull’amata pare un moribondo che accarezza la tomba
Da Satana o da Dio che importa, Angelo o Sirena,
Se tu ci rendi – fata dagli occhi di velluto
Ritmo, profumo luce, mia unica regina –
meno odioso l’universo, meno pesante il minuto?”


Aerosmith "Crazy":
«... Vieni qui baby..
lo sai che mi fai impazzire...il modo in cui sfrutti i tuoi tiri mancini..
Quel tipo d’amore
rende schiavo un uomo..
Quel tipo d’amore spedisce un uomo dritto alla tomba…
Impazzisco baby, impazzisco per te..
[...]..I need your love, honey...yeah...”

venerdì 16 maggio 2008

Tra le tante che conosco ecco la mia "Vorrei"..

La parola "vorrei" è stata oggetto di ispirazione per molti autori in molte canzoni.
Alcuni ne hanno fatto un ritornello e un titolo splendido, come Battisti (o per meglio dire Mogol) con la loro "Io vorrei non vorrei ma se vuoi"..
Cesare Cremonini con la sua "Vorrei" ha dato vita ad una romanza fin troppo mielosa..
I Pink Floyd con la loro "wish you were here" (vorrei che fossi qui), un capolavoro immortale.
Ora mi vengono in mente solo questi pochi esempi..
Credo comunque che questa del "magister vitae" Francesco Guccini sia la più bella "vorrei" che conosco.


Vorrei conoscer l' odore del tuo paese,
camminare di casa nel tuo giardino,
respirare nell' aria sale e maggese,
gli aromi della tua salvia e del rosmarino.
Vorrei che tutti gli anziani mi salutassero
parlando con me del tempo e dei giorni andati,
vorrei che gli amici tuoi tutti mi parlassero,
come se amici fossimo sempre stati.
Vorrei incontrare le pietre, le strade, gli usci
e i ciuffi di parietaria attaccati ai muri,
le strisce delle lumache nei loro gusci,
capire tutti gli sguardi dietro agli scuri

e lo vorrei
perchè non sono quando non ci sei
e resto solo coi pensieri miei ed io...

Vorrei con te da solo sempre viaggiare,
scoprire quello che intorno c'è da scoprire
per raccontarti e poi farmi raccontare
il senso d' un rabbuiarsi e del tuo gioire;
vorrei tornare nei posti dove son stato,
spiegarti di quanto tutto sia poi diverso
e per farmi da te spiegare cos'è cambiato
e quale sapore nuovo abbia l' universo.
Vedere di nuovo Istanbul o Barcellona
o il mare di una remota spiaggia cubana
o un greppe dell' Appennino dove risuona
fra gli alberi un' usata e semplice tramontana

e lo vorrei
perchè non sono quando non ci sei
e resto solo coi pensieri miei ed io...

Vorrei restare per sempre in un posto solo
per ascoltare il suono del tuo parlare
e guardare stupito il lancio, la grazia, il volo
impliciti dentro al semplice tuo camminare
e restare in silenzio al suono della tua voce
o parlare, parlare, parlare, parlarmi addosso
dimenticando il tempo troppo veloce
o nascondere in due sciocchezze che son commosso.
Vorrei cantare il canto delle tue mani,
giocare con te un eterno gioco proibito
che l' oggi restasse oggi senza domani
o domani potesse tendere all' infinito...

lunedì 12 maggio 2008

Da leggere tutto d'un fiato: Fred Uhlman - "L'amico ritrovato"


Storia di due ragazzi sedicenni che frequentano la stessa classe, Hans e Konradin, uno figlio di un medico ebreo, l'altro di una ricca famiglia aristocratica, nella germania degli anni trenta. L'amicizia nata tra i banchi di scuola,coltivata giorno dopo giorno con semplicità e purezza, rafforzata dalle incomprensioni e dalle dure prove che inesorabilmente i due incontrano sulla loro strada.
La vita di quegli anni, macchiata dall'ideologia dominante, porta Hans ad allontanarsi dal suo paese e dal caro amico Konradin.
Il finale a sorpresa è stupendo, degna chiusura di un così bel racconto.

sabato 10 maggio 2008

Il grande Faber, il mio ricordo..


Quando avevo 9 anni ricordo ancora quei primi accordi sulla pianola..
In quelle vecchie classi..le mattonelle scolorite e scalfite ai bordi,le lettere dell'alfabeto distribuite sulle pareti con un movimento circolare,come colori dell'arcobaleno sullo sfondo di un cielo plumbeo,i nostri disegni prima con gli acquarelli e poi con le amate tempere, una fila allora sterminata di piccoli banchi verdastri dalle gambette sottili,con le gomme per cancellare sotto le basi dei piedi per non farli traballare..
La maggior parte dei miei compagni di classe erano intenti a suonare le prime note della pubblicità della pasta Barilla..io dopo 11 secondi netti mi rompevo le scatole di quel motivetto, e rimanevo a suonare solo per me "Andrea" o "La canzone di Marinella"..
Fortuna volle che tra quell'andi e rivieni di grembiuli e scarpette da tennis striate dall'erba dei giardini avevo un compagno di banco e una compagna di classe che appena sentivano il sol maggiore che introduceva il motivetto di "Andrea" si avvicinavano con la pianola.."hey la conosco!!.." Anche tu?? WOW!! E la "Guerra di Piero" la sai? Come no..!!..E' un miracolo che qualcuno conosca queste quattro note che sto suonando..!!
E così tutto è iniziato...
Dopo tanti anni ne è passata di acqua sotto i ponti..e con quanti ho condiviso DeAndrè..Da "Bocca di rosa" a "Canzone dell'amore perduto" dal "Pescatore" fino ai capolavori che ancora oggi vibrano nelle mie corde, da solo e in compagnia, ogniqualvolta devo cercare il sublime in musica.
Per quel che mi riguarda, nel caso di Via del campo, la perfezione.

giovedì 1 maggio 2008

Dublino, in una vetrina di un bar con la mia amica koreana


Ci siam dati appuntamento con un sms, nel giro di tre semplici parole in un inglese semplice e perfetto..O'Connell street, di fronte alla libreria.
La vedo arrivare con passo svelto..un mese prima avrei avuto difficoltà a riconoscerla prontamente, a primo acchito i visi e i loro tratti somatici mi sembravano tutti uguali..Oggi la riconosco da lontano, nel mezzo di un fiume di gente in pieno centro.
Dopo una mezz'ora di ricerche troviamo il bar che soddisfa entrambi. Eccoci qua, nella vetrina di un locale in Grafton Street.
Il suo inglese è ottimo, vive qui da più tempo..Ma se le faccio notare che è perfetto nega categoricamente.
Essendo arrivato da poco ho un inglese buono ma non perfettamente fluido..Ho paura di non trovare le parole, di avere dei vuoti e non sapere come sostituire alcuni termini..
Lei si accorge di questa mia paura, ma prontamente ha sempre buone parole, sul mio inglese "very good" per essere qui da solo un mese, e sul fatto che in classe son quello che sa comunicare meglio. Sarà perchè mi diverto.
Anche se siamo ad aprile fa un freddo boia e dalla vetrina spunta in sordina la solita pioggia dublinese.
Ordiniamo due cioccolate. Arrivano in due tazze di quelle con forme e disegni e da collezione.
Alcune aggiunte sulla panna sono diverse, qui non c'è bisogno di parole...basta una semplice occhiata per capirsi, facciamo scivolare velocemente e simultaneamente le nostre tazzine..si gusta, si approva e si rifà il giro.
Si parla dell'estate che arriverà qui, e di come la si vive nei rispettivi paesi.
Ognuno ha voglia di di raccontarsi, ma bisogna farlo bene perchè la fretta nel parlare fa scappare qualche termine nelle nostre madrelingue..ci si accorge dopo qualche secondo..si sorride pensando che l'altro abbia detto una castroneria, o meglio ancora, come quando si dice una parola sottacqua da bambini.
La sua gentilezza è unica, quando elabora le frasi gesticola molto con le mani, forse perchè lo vede da me, gli italiani tendono sempre a gesticolare..
Quando sorride la prima volta porta la mano col cucchiano vicino alle labbra. Dalla seconda volta in poi ho il piacere di vedere il suo sorriso esplodere per intero.
Ogni 3 minuti aggiusta due ciocche di capelli dietro l'orecchio. All'ennesima volta le dico "just one moment", le fermo i capelli e le dico "Now you can talk". Sorride.
Mi ricorda la mia prima settimana di lezioni, quando ho gettato le prime basi per diventare un simpatico rompi palle. L'insegnante cancellava la lavagna solo sotto mio preciso ordine e dopo si avvicinava a portarmi il pennarello. (..E' stato divertente, da quel giorno in poi si sarebbe fatta sempre la pausa al caffè insieme con il giovane prof).
Arriva il cameriere per chiederci se le cioccolate sono ok, ma non siamo attenti, ci ripete di nuovo e facciam fatica a rispondere, come se avessimo problemi di Inglese anche per dire "Ok".
Le battute oramai volano veloci. Passiamo in rassegna le principali lingue del mondo impersonificate in coloro che conosciamo. E' un modo simpatico per sorridere di chi ci sta antipatico a scuola, ma anche per fare autoironia spicciola.
Le chiedo se deve rientrare suibito e la risposta è "later". Il later si trasformerà in tutto il pomerggio e sera.
In Irlanda questo tipo di pioggia fitta e leggera è al solito l'immutabile pegno da pagare per vivere nella città di Oscar Wilde. Ma stasera usciti dal bar senza neanche accorgersi di tutto ciò che c'è attorno, could be better.

domenica 27 aprile 2008

La dimensione del suono.

La sua chitarra..

Il passaggio del tempo sul legno è visibile e genuino.. la tecnica è disegnata sulla superficie della cassa...la scritta "Angelina" segue il bordo delle sue curve, più in basso l'australia tra due piccoli cuori...

Ora via!!!!!
La ritmica scorre nelle sue vene, la passione del tempo, dello stacco

Il rimbalzo brillante degli acuti, l'accordo ricco e latino

Il rullante e la grancassa si inseguono vorticosamente come le note spizzicate e malandrine, che non vedono l'ora di dire la loro.

La dolce malinconia e la forza del ricordo sono presenti e limpidi.

Le frazioni di secondo e silenzi ogni volta uguali e ogni volta diversi creano un senso di stupore e amabile attesa.

Magica alchimia di combinazioni per non pensare ad altro o per pensarlo con più forza.

La trasmissione dell'anima alla strumento diventa sempre pù nitida.

Scale vibranti su infinite autostrade sfrecciano in crescendo

Eccole lì le note, tutte in fila, con il biglietto in mano che aspettano il loro turno. Ancora un momento e ci sarà spazio per tutte voi.

venerdì 25 aprile 2008

Cirano e Rossana.


Credo di averci dato troppo dentro in negatività con il post su San Valentino..
..l'ho ridotto maluccio..mi sento in dovere di rimediare...

Qui di seguito riporto una parte del dialogo tra Rossana e Cirano, quella che io considero la più bella dichiarazione d'amore che sia mai stata scritta.

(Rossana dal suo balcone chiede a Cirano, quali parole le dirà..vi lascio a questo capolavoro.)

******************************************
>>Rossana:...E quali mi direte se venne un tale istante per noi?

>>Cirano: Ma quante, quante, quante

me ne verranno al labbro; senza disporle in mazzo,

gitterovvele in fascio. Esso: io v'amo, son pazzo

t'amo, soffoco, è troppo

ed il tuo nome in gola è un nodo, un cappio, un groppo.

Tutto di te io ricordo, ho di te tutto amato:

io so che un giorno, il 12 maggio, l'anno passato,

tu cambiasti, per uscire al mattin, pettinatura.

Fu come un nuovo sole, la tua capigliatura.

[...] Perchè si, voi tremate, tra le foglie qual foglia!

Perchè tu tremi, ed io sento che tu lo voglia o no,

della tua mano il tremito divino

lungo i rami discendere di questo gelsomino

>>Rossana: Si, tremo piango e t'amo, tu m'hai inebriata

>>Cirano: [...] Un bacio...è dolce la parola..un'apostrofo rosa tra le parole t'amo
..un traguardo che insieme..un avvio..

Un punto rosa acceso sulla "I" di amore mio, un bisbiglìo

alle labbra perchè l'orecchio intenda

il brivido del miele di un ape che sfaccenda

una comunione presa al petalo di un fiore

un modo lungo e lieve di respirasi il cuore e gustarsi in bocca

l'anima a poco a poco..

>>Rossana (ansimante): ..Tacete...vi prego...

>>Cirano..Si, taccio, vado a fuoco...


----Dal Cirano di Rostand, commedia eroica in 5 atti in versi, Atto 3°, nonchè commedia preferita del sottoscritto----

martedì 22 aprile 2008

Pensiero per Rino Gaetano.

Sotto i tuoi cieli si sta divinamente..
Ma come fare a spiegare parole, accenti, colori e sfumature dei tuoi testi?
Credo che la risposta si possa trovare nel ritornello di "Ad esempio a me piace il sud":
"..Se mai qualcuno capirà, sarà senz'altro un'altro come me.."
Chi ti ama veramente sa che non vuoi essere ricordato per "Gianna"...
Come se li vedessi i tuoi fans, che saltano l'oramai inflazionata "Gianna" per abbadonarsi alla poesia di "Sfiorivano le viole" o alle imprecazioni di "Escluso il cane"..e non chiudono mai il "giro" se non ascoltano "Mio fratello è figlio unico"..
Sorrido quando penso che alcuni si chiedono il perchè di alcune rime nei tuoi testi, o vogliono cercare a tutti i costi significati nascosti...
Certo, con te bisogna saper leggere tra le righe, ma non sempre..altrimenti non saresti tu..
Il Gioco stà tutto lì..
Come tutti gli interpreti che ci hanno lasciato presto anche tu sei diventato un Big..
Potrei usare la parola mito ma su di te non veste bene, meglio dire l'unico e il solo Rino.
Ed un appunto: pensare a Rino significa pensare ad un eterno ragazzo, un inimitabile Peter Pan, simbolo di gioventù con tutte le sue contraddizioni, alti e bassi...uno degli amici del gruppo, di quelli che escono con noi da sempre. Ma speciale.

lunedì 21 aprile 2008

Tratto dal mio libro tutt'ora in lavorazione..


Pomeriggio, sfogliando il giornale sul tavolo di cucina.
Improvvisamente la camera è un’ampolla di vetro.
Il vuoto.
Ecco il secondo.
Tic tac, tic tac, tic tac, tic tac.....
Il bordo delle mattonelle arancioni in cucina crea la linea divisoria che separa la zona temporale dal vuoto bianco delle pareti.
Al centro di un disegno floreale nato dall’incrocio di 4 mattonelle c’è un piccolo chiodo che regge un orologio in stile anni 70.
Pare un castello in miniatura, con due torri piatte marron scuro e la scritta argentea della marca sulla parte alta a destra.
Nel lavello le pentole rovesciate in posizione obliqua sono una muraglia d’acciaio.
I bicchieri mignon per il liquore come file di matrioske.
Alcuni spostamenti quasi impercettibili moltiplicano il suono del “tac”.
Ogni microsuono crea degli smisurati vortici concentrici attorno a se.
..Perdita di contatto..
Tic tac, tic tac, tic tac….
Ecco l’immancabile goccia che batte sul bordo di un piattino da caffè nel lavandino.
E’ un suono sbrigativo e vivace.
Sei esattamente all’interno della goccia, ma il tuo breve tragitto è interrotto da una perturbazione insidiosa.
E’ qualcuno che reclama la sua presenza con tutta la sua possenza.
E’ lui, il frigorifero. Frastuono vigoroso e perpetuo.
Prevarica, copre tutto il resto.
Voglio fermare questo abuso di potere. Ho bisogno della voce di un altro componente dell’orchestra.
Il fido orologio da parete non mi aiuta, snobbando la mia concentrazione su di lui.
Solo un altro rumore più forte può salvarmi dalle “fauci” del frigo.
SBAM!!
La persiana sbatte sul vetro della finestra. Sono salvo.
Che nuvoloni da questi vetri!!! E soprattutto questo piccione è sicuramente malato, altrimenti starebbe sul suo solito arco sotto la ringhiera invece che immobile nell’angolo.
O magari si riposa.
Ripasso dopo caro, e scoprirò se è relax da viaggio o meno.
E il tic tac di prima? Sparito.
Lo cerco riportando la camera alla concentrazione primordiale. Ma ivano.
Credo che ora non riuscirei a sentirlo neanche se staccassi l’orologio dalla parete e poggiassi l’orecchio sulla scatola degli ingranaggi.
Poco male, tornerà.
Dunque vediamo un pò...
…dov’ero rimasto?….ah si, pagina 16, il consiglio d’istituto approva….

lunedì 18 febbraio 2008

San Valentino...ogni mosto è vino???

Beh, mi verrebbe voglia di dire che quando si è fidanzati sembra meno antipatica come festa..Oppure potrei dire una di quelle frasi classiche tipo: "è una festa che non ha senso perchè se ami il tuo partner ogni giorno è san Valentino"..bleah!
Oppure per chi detesta veramente il giorno di san Valentino e magari si è fidanzato in un 14 di febbraio è un'ottima scusa per saltare i festeggiamenti della cena/regalo d'anniversario..tipo:"Guarda cara, visto che a noi due non piace festeggiare san Valentino saremo costretti a saltare l'intera giornata, e quindi anche il conseguente festeggiamento dell'anniversario.."Ma ci vuole un gran culo a fidanzarsi proprio in un 14 di febbraio su 365 giorni all'anno. Buona fortuna....
Ma no, suvvìa, non siamo così negativi in così bel giorno che ci ricorda le scorribande di Cupido...dipende tutto da lui!! Chissà come fà a decidere quando, come e dove..Magari quella mattina aveva preso delle belle strigliate dagli altri Dei, allora è sbucato dalla sua nuvoletta incazzato come una iena, è sceso sulla terra e si è messo a tirare freccie a casaccio, facendo nascere coppie che non si capisce come diavolo facciano a stare assieme...ecco svelati i motivi di alcuni nostri perchè!!
Nel bene e nel male è un sentimento così inspiegabile e irrazionale che da sempre ci pone di fronte a mille pensieri..e poi è sempre lui che decide, quella testa di cocco che agisce inspiegabilmente e irrazionalmente!!
Magari in paradiso, o in un universo parallelo, esistono un lui e una lei, coppia di veri amici, che dopo qualche anno scoprono che si amano alla follia, ma putroppo appena dopo il primo anno di vero amore passano i restanti 6 in un autentico calvario di besticci e di travagli, con conseguenti depressioni, sedute di agopuntura e di analisi per ristabilirsi e tornare alla normalità della vita quotidiana..Bene, la lei di questa coppia vedrà passare Cupido (che in questo universo se ne và in giro a far casino con il suo archetto, ma è reale e lo vedi per strada), lo fermerà e una volta messogli le mani al collo per strozzarlo gli urlerà:
Brutta testa di cazzo che hai combinato, quello era solo un mio amico e mi stavo prendendo un caffè!!!!!!!! Questa volta ti strozzo bastardo, così impari a usare il cervello!!
E Cupido, per terra oramai senza fiato, dirà, con un filo di voce: "Ma l'amore è la cosa pù imprevedibile del mo....Ma non fa in tempo a finire la frase. Lei l'ha già strozzato....

sabato 12 gennaio 2008

"Sesso per curare le malattie mentali"

Su Repubblica del 9 gennaio c'è un articolo che recita: "Sesso per curare le malattie mentali".
"Toccarsi, meglio se nudi e in compagnia, fa bene alla salute, specie quella mentale. Gli effetti migliorano se il tutto è accompagnato da canti ossessionanti e così ripetitivi da annullare sempre di più le individualità".
Questo è quanto riportato.
Ora, con tutto il bene che posso volere alla ricerca e alle nuove sperimentazioni, ma ve lo immaginate che gran bordello? Potranno veramente servire a qualcosa stì beneamati rimedi?Per la serie: "Dai ragazzi stasera tuttti a casa mia, gran burdel assicurato, tocchi e ritocchi, sguazza tu che sguazzo anch'io, a chi tocca ora la locomotiva, frizzi lazzi e vi risparmio la terza parola in rima, sodomajor galattiche alla velocità della luce, vai col Twister!! Che gioco quello..ve lo ricordate?
Per di più gli effetti migliorano se il tutto è accompagnato da canti ossessionanti..beh, certo, un paio di pezzi giusti, un gran bel coro..migliora il sollazzo generale!!..magari una canzoncina stile 7 nani, o magari visto che il canto dev'essere "ossessionante" pezzi metal o Marilyn Manson, o se un gruppo potrebbe ritenere ossessionante "Alla fiera dell'est" di Branduardi può provare con quest'ultimo canto, non dev'essere male.
Ve l'immaginate? Alla fieeera dell'est per due soldi...e venne il gatto, e venne il toro, e venne il macellaio...all together, everybody!!
Insomma in tutta questa pratica bisognerà veramente rimboccarsi le maniche, lavorare sodo, farsi un gran culo. E non in senso figurato. E alla fine, sempre parafrasando l'articolo, tutto questo deve essere così "ossesionante e ripetitivo da annulare le individualità"...praticamente un'inculata orchestral-sinfonica-continua che spedisce tutti sulla luna.
Se uno è già malato di mente dopo questo trattamento potrà fare un salto di qualità, magari dal balcone per scappare da questo puttanaio.
Evviva la salute e i vecchi rimedi della nonna, hi guys...