mercoledì 4 giugno 2008

Benvenuti a cena!!..Chapter 3


Piccola premessa: abitiamo assieme al nostro padrone di casa, Rob, un tipico irlandese rossiccio sulla trentina. Musone e introverso come pochi, ho dovuto lavorare un bel po’ per farlo parlare. Quando finalmente si è deciso a comunicare ho capito che era meglio tornasse musone ma silenzioso.
Abbiamo sempre l’impressione di essere ospiti accolti per sua benevolenza invece che affittuari che pagano fior di “rent” e stanno in casa propria.
Ma nessuna polemica, ci mancherebbe.
Per sollazzarlo un po’ usiamo invece alcune “surprise” dell’ultim’ora, come appunto la sera che invitiamo gli amici Koreani a cena.
Lui ritorna a casa alle 20:00 e ritrova la sua casettina di madreperla stracolma di occhi a mandorla che appena lo vedono lo salutano a loro modo:
“Banga Banga man, who are you?”…..
Dicevamo, ecco i Koreani alla nostra porta.
Dopo la nostra accoglienza ed il concatenato schiocco di baci ci fanno i complimenti per la nostra sistemazione, la casetta di madreperla suindicata è proprio carina.
Gianni prepara qualcosa di tipicamente Italiano, 2 kg di penne al sugo.
Ricordo il nostro dialogo per arrivare alla decisione del piatto. Io propongo tante idee e piatti di ogni genere, motivato e ispirato come un ricettario di Suor Germana.
Gianni mi ascolta ma non proferisce parola. Alla fine dice: “che abbiam mangiato ieri?”
Ed io: “Penne al sugo”.
Lui: “Inizio a preparare”.
“Ok”..
Ma i dubbi ci assalgono. C’è chi manifesta problemi nel trovare la cipolla nel sugo e c’è chi non li ha.
Il mondo si suddivide anche in questo.
Ma il consiglio approva la mozione: la cipolla resta.
Alcuni di loro divorano il piatto nel tempo record del centometrista giamaicano Usain Bolt: 9.72 secondi.
Altri adoratori della cipolla passano il tempo a cercarla prima nel loro piatto, dopo nel piatto di portata.
In ogni caso credo proprio che abbiano apprezzato.
Viva l’Italia, da noi se magna sempre ben.
Alcuni di loro per pochi secondi parlano in koreano, e si crea in me e Gianni un senso misto di curiosità e per quanto mi riguarda a volte anche di paura. Sapete com’è, visto che gli altri non capiscono si potrebbe dire di tutto in quei momenti. D’altro canto anche io e Gianni qualcosina in Italiano come battuta ce la diciamo, e anche loro subiscono il vuoto dell’incomprensibilità.
Finchè è in italiano è ok, la situation è più pericolosa quando andiamo sul nostro dialetto…ma si fa sempre per scherzare ovviamente.
La cosa che ricordo con più meraviglia è il momento della mia preparazione del caffè dopo cena.
Con loro c’è anche un amica giapponese, minuta e graziosa.
Mentre preparo il caffè si alza da tavola e mi raggiunge in cucina.
E’ molto curiosa, come se non avesse mai visto preparare il caffè.
Inizialmente stento a crederci, ma è proprio così.
Va a prendere la sua macchina fotografica dalla borsa e inizia a fotografarmi. Mi chiede di spiegarle il funzionamento della moka, e io l'accontento.
Mi sento un po’ come i venditori nelle bancarelle alle feste di paese, che spiegano invenzioni o prodotti che loro spacciano per nuovi, come il super panno per tirare via l’acqua dal lavello o l’idraulico liquido che stura davvero, e non come quelli precedenti che in confronto non sturano una mazza.
Insomma, alla fine il coffee è pronto per essere amabilmente degustato…
Venghino lor signori, ammirate e gustate!!!!
Il vecchio Rob invece è rinchiuso nella sua camera, sgabuzza solo per bere un bicchiere d’acqua in cucina nel bel mezzo del trionfante successo del coffee, dice “night” a tutti, con la sua solita espressione felice, come un agnello prima di pasqua…Gli chiedo se vuole anche lui un magic coffee, visto che stasera ho le mani da prestigiatore e sono in saldo…lui rimane perplesso…ma lo stuzzicherò in ogni modo…meglio perplesso che ameba monoespressiva...magari prossimamente parlerò anche di lui…

11 commenti:

veronica ha detto...

Ma che simpatici questi capitoli di cucina estera!! Io sono una fanatica di quella italiana, guai a chi me la tocca!
Dovete essre dei bravi cuochi se i coreani si sono leccati i baffi!

Irene ha detto...

ehi...ma grassie mille per il tuo commento.. mi ha fatto sorridere.. proprio oggi che ho solo la lacrima facile che respingo indietro...

Elsa ha detto...

magic coffee...magica la nostra cucina!!!!
ovunque sono stata nessun paragone regge con i nostri piatti...da me che sono una frana ai fornelli!!!!
bellissimo anche questo capitolo...però mi vien da ridere se penso a quella con la pettinaturaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
ahahahahaahahhahahahahahahahahahah
sei mitico....
elsita

Elsa ha detto...

per Irene...

scusa se mi permetto in casa d'altri...non respingere indietro le lacrime,mai, falle scorrere....
dopo starai un pochino meglio.
se hai voglia di mare sul mio blog
ti aspetto volentieri.
un abbraccio.
Elsa
( perdona l'intrusione Luca)

Luca ha detto...

Fai pure..la prox volta preparo qualche stuzzichino..
cmq 8 giugno...tanti auguri a me!!..
Per la serie "chi si fa?"..mah, si invecchia!!..
..non è vero!!
..sempre Peter Pan!!!!!!!!!!

Lisa ha detto...

ciao Luca!
verissimo! il caffè italiano, preparato con cura come solo un italiano sa fare, con quella invenzione stupenda che è la moka, è un qualcosa dai poteri magici....sia in patria che all'estero..
e rimane inimitabile!
Un vero MADE IN ITALY...irriproducibile nemmeno dagli abili orientali! ihihih
:) :)
A presto

Gianna ha detto...

luca,come si mangia in Italia,da nessun'altra parte,senza parlare del caffè...
Bellissima descrizione di una serata in "famiglia"

ReAnto ha detto...

Che bei momenti sono questi che ci descrivi. Grazie!

Elsa ha detto...

.................................
in dono a te che li ami tanto.
un sorriso grande anzi di più!

Carmine ha detto...

mi sono divertito molto a leggere il tuo post è un po cosi..

Elsa ha detto...

carissimo grazie per i tuoi commenti...sono un dono per me...ci tengo tanto..
un besito