C'è poco da ridere.
La tua linea del sorriso non mi covince
ma il tuo stile mi rapisce dolcemente.
Contemplo te, altro viso di fortuna
fremente gioia nell'aspettar che passi Una.
Ti dai un gran da fare, a scivolare, sbalordire
ma dì, qual'è il tuo segreto, ce lo vuoi dire?
Cos'è che fa girar lo sguardo?
Una leggera brezza che lascia la sua scia
o un monumento nazionale antico e decadnte, come quello di mia zia?
Ma no, suvvìa, niente di ciò, solo geometria.
Andamenti inebrianti, lì tra voi per sempre vorrei stare
sperando in un contatto, una stretta
ormai lo sento, la via è retta.
Nei tuoi occhi di madreperla io ti seguo per la via
ma d'un tratto, in un secondo
ora sterzi, di botto
e mi lasci qua da solo quanto stronzo.
Devìa bruscamente la mia luce
proprio ciò che più mi piace
ora inseguo fra la nebbia
un sogno che svanisce fra i visi della gente
la strada o tutt'attorno è un luogo indifferente.
E ora addio mio caro
in culo al mondo finirai
schiva i cazzi nel cammino o saranno solo guai.
1 commento:
eh eh eh... sarebbe troppo facile: ho avuto l'onore dell'anteprima! Lascio il diletto ad altri.
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